Ingredienti e ricette potrebbero sembrare elementi sufficienti per conoscere il costume alimentare di un popolo ma, almeno per quanto riguarda il popolo Cinese, così non è. Per comprendere il vero spirito cinese dobbiamo introdurre il concetto della composizione dei pasti.

Da un punto di vista dietetico un pasto cinese raffinato è costituito da interpretazioni poetiche e simboliche riconducibili ad un equilibrio fra le sostanze nutritive, zuccheri, proteine, grassi e vitamine.
A differenza della cucina Occidentale, che da qualche tempo mira a questo bilanciamento attraverso la "combinazione" tra primi, secondi verdure e frutta, le ricette cinesi tendono a comporre e riunire in ogni singolo piatto tutti i principi nutritivi.

Compreso questo concetto è chiaro come mai non esistano in Cina concetti come "primi" e "secondi" ed è sicuramente consigliabile l'abitudine cinese di servire tutte le pietanze in una singola volta e, quando servite, non esiste ordine di priorità se non la propria singola scelta.

Le zuppe non sono considerate come un primo bensì vengono sorseggiate di tanto in tanto, accompagnando in tal modo tutto il pranzo o la cena.

Alcuni fanno risalire l'uso delle bacchette (Kuài zi) all'epoca Shang (1650-1026 a.C.) ma la datazione esatta è praticamente impossibile oltre che irrilevante se si pensa che, da millenni, questo strumento non ha subito sostanziali mutamenti né nella forma né nell'impiego. Esse si impugnano fissandone una tra l'incavo del pollice e la punta dell'anulare e manovrando l'altra come una penna per scrivere tra pollice, indice e medio.